Come descrivere una struttura ricettiva
Quali parole usare per descrivere una struttura ricettiva? Come raccontare al meglio ai tuoi futuri ospiti cosa offri? Ci sono delle espressioni inflazionate che mi è capitato di leggere più di frequente e che io stessa non uso più per descrivere una struttura ricettiva o una destinazione turistica.
Vista mozzafiato
Qualche anno fa durante l’intervento “Parole come immagini: come scrivere copy evocativi” di Valentina Falcinelli, all’interno del corso di Visual Storytelling, rimasi colpita da alcuni esempi su espressioni trite e ritrite con cui si descrivono le strutture ricettive. La prima fu qualcosa di simile alla foto che vedi qui nella foto in evidenza. Lei aveva scritto “paesaggio mozzafiato”, che io ho trasformato in “vista“. Rimasi male perché, ahimè, era un’espressione che qualche volta avevo utilizzato anche io.
Inutile dire che da quel giorno l’aggettivo mozzafiato scomparve dal mio vocabolario, ma accadde di più. Iniziai a prestare più attenzione ad altre espressioni, frasi e aggettivi di cui era arrivato il momento di liberarmi per raccontare un territorio o qualcosa legata al turismo. Un lavoro non proprio facile, perché da un lato si trattava di arricchire il mio vocabolario e non fermarmi al primo aggettivo che mi veniva in mente, dall’altro lato sapevo che non avrei dovuto imparare a non utilizzare termini incomprensibili.
Come puoi sostituire questa espressione? Per prima cosa affacciati dalla finestra di quella camera e osserva cosa vedi. C’è il mare o la montagna? Una piazza storica? Un castello? Scrivi un paio di frasi su quello che si vede dalla finestra, racconta ai tuoi ospiti l’ora in cui potranno godere di una vista migliore.
Camere dotate di ogni comfort
Quante volte ti è capitato di leggere questa frase nella descrizione di un hotel? A me tantissime. Una frase che vuol dire tutto e niente, per due ragioni: quale hotel ti direbbe che le proprie camere non sono confortevoli? Nessuno, penso. O forse qualche masochista. La seconda ragione è che questa è una frase talmente generica, che non dà al tuo futuro ospite alcuna informazione utile.
Come puoi sostituirla? Descrivendo semplicemente quello che è presente in quella camera: frigobar, asciugacapelli, set cortesia, ciabattine, aria condizionata, wifi ecc. Se non vuoi che la tua descrizione si riduca ad un mero elenco, puoi introdurre la sezione con una frase che descriva come si può sentire il futuro ospite in quella camera, che tipo di esperienza potrà vivere, a seconda anche delle persone che vuoi raggiungere (famiglie, giovani coppie, lavoratori).
“La struttura è a due passi dal mare”.
Una frase che trovi praticamente in tutte le descrizioni di hotel che si trovano vicino al mare; ma vicino quanto? Due passi dal mare significa davvero che stai parlando di una struttura sulla spiaggia, nel raggio quantomeno di 150 metri. Diversamente, non sono più due passi.
Come puoi sostituire quest’espressione? Descrivendo semplicemente quanto dista davvero la tua struttura dal mare, anche fosse 1km. Specifica, inoltre, se è necessario prendere l’auto. Insomma, cerca di essere più onesto possibile e se la tua struttura non è davvero a due passi dal mare, non dire il contrario.
Posione strategica
“L’hotel, ma anche il ristorante, si trova in una posizione strategica”. Questa è un’altra frase di cui si abusa spesso e non è che sia proprio sbagliato utilizzarla, a patto che non sia buttata lì giusto per riempire la pagina. La cosa importante è sempre capire a chi stai parlando, chi è il tuo ospite ideale. Se stai parlando ad una persona che sceglie la tua struttura per lavoro, allora puoi scrivere che la tua struttura si trova in una posizione strategica per chi viaggia per lavoro. A seguire però, devi elencare il perché, descrivendo cosa c’è attorno. In sostanza, la prima domanda che devi porti se vuoi usare questa frase è: “posizione strategica per chi?”. La risposta può essere: strategica per chi non viaggia con un mezzo proprio, perché la tua struttura si trova nei pressi di una stazione ferroviaria, dell’aeroporto, oppure vicino ad uffici, a punti di interesse.
Alcune espressioni abusate, fanno parte di luoghi comuni usati per descrivere anche città, eventi.
Roma è quasi sempre descritta come “la città eterna”; “incantevole cornice” è usato per descrivere di frequente un luogo. La città in cui vivo, Reggio Calabria, viene descritta a livello turistico come la città dei Bronzi di Riace o quella di cui D’Annunzio scrisse che c’era il più bel chilometro d’Italia (riferito al lungomare), frase per giunta mai realmente attribuita a D’Annunzio.
Con questo non voglio dirti che devi fare a meno sempre e comunque di queste espressioni, ma semplicemente di non abusarne e di trovare l’alternativa.
Ti vengono in mente altre espressioni di cui proprio non ne puoi più e che vorresti sostituire?
Giornalista, esperta di marketing territoriale e digital strategist. Sembrano tante qualifiche, ma sono tutte racchiuse in una professione. In parole povere mi occupo di valorizzare aziende e territori. Lo faccio principalmente mettendo assieme strategia e parole. Hai bisogno di aiuto? LAVORA CON ME